Il gioco del calcio è, forse, il più famoso al mondo. Sicuramente lo è in Italia, ove le scuole e le associazioni sportive proliferano, ma vi si gioca anche in casa, in un parchetto o per strada: con un pallone vero, con qualsiasi oggetto sferico, anche fatto di carta e nastro da pacchi.
Il “Soccer”, come lo chiamano gli inglesi, non è solo sano da un punto di vista emotivo: “fa squadra” e allinea i tifosi, quando non si trascende, insegnando ad amare una disciplina e a rispettare gli avversari. Il beneficio maggiore è, decisamente, quello fisico.
Giocare a calcio fa bene
Lo sport, si sa, apporta sempre dei gran benefici all’essere umano.
Il calcio non è da meno e, a prescindere da costanza, intensità e livello di allenamento, il miglioramento che ne deriva è decisamente notevole.
Non a caso il British Journal of Sports: dice “Giocare 45 minuti due volte a settimana è la migliore prevenzione contro le malattie non infettive”. I primi e più visibili risultati riguardano, indiscutibilmente, l’apparato cardiocircolatorio e la muscolatura: quest’ultima è seriamente interessata dagli stimoli di questa disciplina, che li tiene in salute, rendendoli forti, scattanti e resistenti.
Ancora: ossa, stomaco, cuore e polmoni a seguire, risentono positivamente di tanto movimento. Il calcio aumenta la resistenza, la postura e coinvolge anche busto e braccia, a dispetto dei luoghi comuni. E, sempre per restare fuori dai clichè, è d’obbligo menzionare il benessere che il calcio doni al cervello inteso sia come organo che come “entità”: questo sport non è fatto solo di corse e di calci a un pallone, anzi. È fatto di strategie, di schemi e di memoria come di decisioni improvvise e improvvisate.
Come sport in senso stretto, agisce sul livello di serotonina e favorisce il buonumore, contrastando la depressione. Alimenta, altresì, l’autostima perché, se praticato in condizioni piacevoli, lo sport “di squadra” coinvolge e supporta: e non c’è nulla di meglio dell’affetto e dello stimolo di un compagno per rilassarsi e per prendere fiducia in se stessi.
Il calcio non ha età
Tutti i benefici appena elencati non riguardano solo i calciatori professionisti, tutt’altro. Il calcio è un toccasana a ogni età e, anzi, ognuna ha i suoi vantaggi. Nei bambini, specialmente se associato ad una alimentazione corretta, è utile a cominciare già da piccoli a condurre uno stile di vita sano che li porti alla regolarità sia nella pratica di discipline sportive sia nella condotta alimentare da adulti, che si traduce in una solida prevenzione di malattie e infortuni.
In quanto “gioco” e non semplice disciplina, appassiona ed è un valido alleato contro l’obesità e la pigrizia: costringere una ragazzino indolente e in sovrappeso a muoversi diventa più facile se lo fa divertendosi. Specialmente se poi trova, nei propri compagni, degli alleati e dei nuovi amici.
Altrettanto dicasi per le età avanzate: il calcio non richiede performance né fisici da agonista per essere praticato. Un “vecchio” giocatore appassionato potrà ben proseguire, ad altri ritmi ovviamente, la propria “carriera” dilettantistica da squadra della scuola a squadra della terza età. Così come, invece anche una “vecchia” giocatrice potrà ben dire la sua anche dopo aver appeso le scarpette coi tacchetti al chiodo: che il calcio sia buona cosa ad ogni età è ormai palese, ma non ci si dimentichi che è e resta un grande sport per ambo i sessi.
I benefici sul fisico e sugli organi interni saranno palesi, già da principio, anche nelle persone adulte: un buon apparato cardiocircolatorio è, specialmente per gli uomini anziani, un valido appoggio a contrastare il pericolo di infarto.